Le carte revolving e Antitrust: dato che si parla di una tipologia di carte di credito la quale permette di fare gli acquisti che desideri subito e di pagarli poi successivamente è chiaro che l’Antitrust intervenga a controllare eventuali scorrettezze.
Le carte revolving sono strumenti di credito che permettono ai titolari di effettuare acquisti e prelevare denaro, con un limite di spesa stabilito in anticipo, pagando il debito maturato tramite rateizzazione. In questo articolo, esamineremo ciò che l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) ha dichiarato in merito a tali carte di credito e le preoccupazioni che la loro diffusione ha suscitato.
Il ruolo dell’Antitrust
L’Antitrust è l’ente deputato a garantire il corretto funzionamento del mercato e tutelare i diritti dei consumatori, assicurando che vengano rispettate le regole sulla concorrenza. In quest’ottica, l’AGCM interviene anche nel campo delle carte revolving, valutando eventuali prassi scorrette da parte dei fornitori di queste carte e svolgendo attività di controllo e vigilanza sul settore.
Preoccupazioni riguardo alle carte revolving
Nel corso degli anni, l’Antitrust ha espresso preoccupazione riguardo ad alcune pratiche adottate dai fornitori di carte revolving. In particolare:
- Tassi di interesse elevati: Uno dei principali punti di criticità riguarda i tassi di interesse applicati su queste carte. L’AGCM ha notato tassi annuali nominali che possono superare il 20%, il che, combinato con eventuali costi accessori, può far lievitare il costo del debito per il consumatore.
- Mancanza di trasparenza: L’AGCM ha riscontrato che le informazioni relative alle carte revolving, quali costi, tassi di interesse e condizioni contrattuali, spesso non sono chiare e facilmente comprensibili per i consumatori. Questo può portare i clienti a sottoscrivere contratti senza avere piena consapevolezza delle implicazioni finanziarie.
- Pratiche commerciali aggressive: Alcuni fornitori di carte revolving sono stati segnalati per aver adottato pratiche di vendita aggressive, che mettono i consumatori in una posizione di svantaggio nell’adottare decisioni informate e consapevoli circa l’opportunità di sottoscrivere una carta revolving.
Misure adottate dall’Antitrust
Di fronte a queste criticità, l’Antitrust è intervenuto con diverse azioni:
- Sanzioni e provvedimenti nei confronti di alcuni operatori che erano stati ritenuti responsabili di violazioni del codice del consumo in materia di carte revolving.
- Invito alle banche e finanziarie a rendere maggiormente trasparenti e comprensibili le informazioni relative ai prodotti di credito, incluso il TAEG.
- Raccomandazioni all’industria del credito per migliorare la sua offerta, rendendo i prodotti più competitivi e trasparenti.
In conclusione, l’Antitrust ha un ruolo fondamentale nel vigilare sul corretto funzionamento del mercato delle carte revolving e nel promuovere pratiche commerciali conforme alle regole sulla concorrenza e a tutela dei consumatori. È fondamentale che i consumatori siano informati e consapevoli delle condizioni e dei costi legati a queste soluzioni finanziarie al fine di evitare situazioni di indebitamento eccessivo o di sovraccarico finanziario.
Carte revolving: alcuni esempi di pratiche scorrette
Le carte revolving, anche se possono offrire flessibilità nell’accesso al credito, hanno suscitato preoccupazioni per alcune pratiche scorrette adottate da alcuni fornitori. Queste pratiche possono creare problemi ai consumatori, portando a costi elevati o a un’indebitamento eccessivo. Ecco alcuni esempi rilevanti.
Interessi e Costi Occulti
Alcune aziende che offrono carte revolving nascondono le vere dimensioni degli interessi e dei costi. Ad esempio, possono mostrare un tasso di interesse relativamente basso, ma non comunicare chiaramente che si tratta di un tasso mensile, non annuale. In altre parole, il tasso di interesse effettivo annuo potrebbe essere molto più elevato se calcolato su base annua.
Informazioni Ingannevoli o Incomplete
Le aziende possono fornire informazioni ingannevoli o incomplete riguardo alle condizioni e ai dettagli della carta revolving. Ad esempio, possono trattare la carta come se fosse una normale carta di credito senza spiegare che i saldi non pagati accumulano interessi. Inoltre, potrebbero non chiarire le conseguenze del minimo pagamento: se si paga solo il minimo richiesto ogni mese, il debito residuo può crescere rapidamente a causa degli interessi.
Pratiche Aggressive di Vendita
Alcune aziende fanno pressione sui clienti per accettare una carta revolving, sfruttando tattiche aggressive di vendita. Questo può includere l’insistere sul “bisogno” di avere una carta revolving o utilizzare tattiche di paura, come suggerire che la carta potrebbe essere l’unico modo per avere un accesso garantito al credito.
Modifica Unilaterale delle Condizioni del Contratto
In alcuni casi, le aziende possono cercare di modificare unilateralmente le condizioni del contratto, incluso il tasso di interesse o il limite di credito, senza fornire un preavviso sufficiente o senza ottenere il consenso del titolare della carta.
Questi sono solo alcuni esempi di pratiche scorrette legate alle carte revolving. Il mio consiglio è di leggere attentamente tutte le condizioni prima di accettare un’offerta di carta revolving, di capire appieno come funziona il prodotto e di considerare se è la scelta giusta per te. Se sei in dubbio, potrebbe essere utile consultare un consulente finanziario.
Concorrenza sulle carte revolving
Facciamo un passo indietro e cerchiamo di spiegare il sistema dal principio: con le carte di credito normali cosa succede? Il danaro speso viene restituito una soluzione unica il mese successivo.
Con le carte revolving a tasso zero o normali, esiste la possibilità di fare il pagamento di rimborso all’ente in diverse mensilità, e si può stabilire un certa somma in rate fisse oppure in percentuale rispetto all’importo dovuto. A questo si aggiungono gli interessi.
Sembra semplice come meccanismo, ma l’Antitrust negli anni ha trovato “scorretto” in diversi episodi le modalità usate dalle società che fanno uso delle carta revolving e le fanno sottoscrivere al cliente per pagare un bene.
A volte succedeva questo: ad esempio il finanziamento per l’acquisto presso importanti centri commerciali quali Trony ed Euronics avveniva usando la società Agos e grazie ai suoi finanziamenti si apriva una linea di credito a tempo indeterminato. L’addebito era immediato per l’importo e il rimborso avveniva tramite le rate mensili calcolate insieme agli interessi giornalieri.
Le Carte Revolving: Il Punto di Vista dell’Adusbef
L’Adusbef (Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari ed Assicurativi) è un ente che si occupa della difesa dei diritti dei consumatori in ambito bancario, finanziario e assicurativo. Nel corso degli anni, l’Adusbef ha spesso espresso le proprie preoccupazioni e opinioni sulle carte revolving, strumenti finanziari che, se utilizzati in modo improprio o senza una piena comprensione dei termini, possono causare problemi ai consumatori.
Una carta revolving permette al titolare di effettuare acquisti e pagare una parte del saldo ogni mese, posticipando il pagamento del resto. Questo “saldo posticipato” viene trattato come un prestito, con interessi che vengono accumulati ogni mese.
Le Preoccupazioni dell’Adusbef
L’Adusbef ha sollevato diverse questioni riguardo alle carte revolving:
- Tassi di interesse elevati: Una delle principali preoccupazioni riguarda i tassi di interesse spesso molto alti associati alle carte revolving, che possono far aumentare rapidamente il debito del consumatore.
- Trasparenza: L’associazione ha anche sottolineato come, in alcuni casi, le informazioni fornite al momento della sottoscrizione della carta possano non essere del tutto chiare, portando il consumatore a non comprendere appieno le condizioni dell’accordo.
- Rischio di sovraindebitamento: La facilità con cui si può accedere al credito attraverso una carta revolving può incoraggiare comportamenti di spesa imprudenti, portando a situazioni di sovraindebitamento.
Le Raccomandazioni dell’Adusbef
Di fronte a questi problemi, l’Adusbef suggerisce:
- Maggiore trasparenza: Le banche e gli istituti di credito dovrebbero fornire informazioni chiare e comprensibili riguardo alle condizioni delle carte revolving, in particolare riguardo ai tassi di interesse e alle possibili spese.
- Educazione finanziaria: I consumatori dovrebbero essere educati sull’uso responsabile delle carte revolving e sulle potenziali trappole da evitare.
- Controllo e regolamentazione: L’associazione ha anche chiesto maggiore regolamentazione in questo settore, con controlli più rigorosi da parte delle autorità competenti.
Sebbene le carte revolving possano offrire una certa flessibilità finanziaria, è essenziale che i consumatori siano pienamente consapevoli delle loro condizioni e dei potenziali rischi. L’Adusbef, con il suo impegno nella difesa dei diritti dei consumatori, sottolinea l’importanza di un utilizzo informato e consapevole di questi strumenti finanziari.
Carte revolving
Sempre nei centri commerciali si è assistito ad una certa leggerezza da parte dei proponenti dei contratti di finanziamento che nascondono l’utilizzo di carte revolving.
Alla attenzione dell’Antitrust si sono aggiunte anche altre azioni considerate scorrette nei riguardi del povero consumatore: le informazioni date a volte sono poco chiare sui tassi di interesse applicati alla carta revolving che, sottolineamo, è un vero e proprio prestito, e anche non vengono citati i diritti di recesso.
Persino esiste una certa confusione tra cosa sia una carta revolving e una carta fedeltà. Talvolta non viene data la copia del contratto al momento della firma. Ecco perché le carte revolving e Antitrust hanno questo “rapporto” di vigilanza.